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G.I. Industrial Holding e le nuove sfide della climatizzazione

Il supporto di ABB garantisce rispetto delle specifiche, maggiore efficienza energetica e un ottimo rapporto costi/benefici.

G.I. Industrial Holding e le nuove sfide della climatizzazione

«Siamo attivi nel settore da oltre 40 anni e operiamo a livello internazionale grazie ad un’ampia rete produttiva e commerciale che consta di una trentina di agenzie di vendita in italia e più di 60 distributori nel mondo» spiega Francesco Fadigà, Technical Director di G.I. Industrial Holding SpA. «La recente ondata di grandi acquisizioni ha prodotto un appiattimento verso la produzione in serie che lascia ampie nicchie di mercato per un player in grado di offrire soluzioni tailor-made e grande attenzione al cliente».

Grazie all’integrazione di storiche Società operanti da decenni nei vari ambiti del condizionamento dell’aria e del raffreddamento industriale, G.I. Industrial Holding è oggi specializzata nella climatizzazione, nel process cooling, nel close control e nel trattamento dell’aria. I marchi che ne fanno parte sono Clint, KTK, Montair e Novair.La strategia aziendale sta producendo risultati importanti sul mercato domestico come su quello internazionale, dove il gruppo registra numerosissime referenze importanti in Europa, Russia, Medio Oriente, Australia, Sud Africa ed Asia.

Proprio dall’Estremo Oriente, G.I. Industrial Holding ha recentemente sviluppato un importante ordine per la fornitura di chiller di elevata potenza adibiti al condizionamento di ospedali, musei, sale congressi, piscine ed altri edifici pubblici.«Parametro chiave per tale vendita era l’efficienza energetica, sia a pieno carico, sia ai carichi parziali secondo la stagione e la temperatura aria esterna.

La variazione si ottiene installando sui compressori a vite delle macchine frigorifere degli azionamenti a velocità variabile, o inverter» spiega Fadigà.Il capitolato iniziale richiedeva l’uso di filtri attivi a monte delle unità di raffreddamento per garantire una qualità idonea dell’energia in termini di contenuto armonico. Fadigà e il suo team, invece, hanno studiato insieme ai tecnici di ABB una soluzione basata sui drive Ultra Low Harmonic ACS880 di ABB, che garantiscono lo stesso livello di pulizia dell’energia con filtri integrati negli inverter stessi.

«Il nostro obiettivo era diminuire l’ingombro complessivo delle apparecchiature con una soluzione più compatta e semplificare trasporti, messa in funzione ed eventuale manutenzione» spiega Fadigà. «ABB ci ha aiutato a trovare una soluzione che garantisse il rispetto delle specifiche e al tempo stesso migliorasse il rapporto costi/benefici. Inoltre, su tutte le unità fornite, una decina in totale, abbiamo montato un sistema di rilevazione e monitoraggio dei consumi energetici».Ogni chiller è dotato di due compressori a vite e la fornitura di ABB è composta da una ventina di inverter ACS880.

«Uno dei problemi elettrici più rilevanti sulle reti pubbliche è la distorsione armonica, soprattutto in corrente» spiega Davide Passaghe, Product Manager nella Business Line Drives. «Un azionamento standard, a condizioni nominali, ha una distorsione armonica in corrente (THDi) del 38 per cento, ma oggi esistono anche modelli con THDi inferiore al 5 per cento. Allontanandosi dalle condizioni nominali di pieno carico, tuttavia, questo valore tende ad aumentare, mentre i clienti chiedono performance omogenee su tutto il range di funzionamento. ABB offre azionamenti con THDi al 3 per cento che, anche a carichi parziali, mantengono sostanzialmente invariato il livello di distorsione».

www.abb.com

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